Arcadia Montelanico

Arcadia Montelanico

sabato 31 gennaio 2009

ATTACCHIAMO IL DEGRADO...

Roma, 31 gen. - (Adnkronos) - "Oggi a Guidonia Alleanza nazionale e Azione giovani hanno scelto di 'attaccare il degrado' con una manifestazione simbolica in una citta' che ha subi'to in questi giorni una ferita gravissima con la brutale violenza perpetrata ai danni di una giovane coppia". E' quanto dichiarano Francesco Lollobrigida, presidente della Federazione provinciale di An, e Maurizio Guccini, presidente provinciale di Ag, presentando la manifestazione 'Non siete soli…attacchiamo il degrado', in cui decine di giovani che hanno aderito all'iniziativa , hanno pulito via della Selciatella, luogo nel quale si e' consumato il crimine. "Un modo chiaro e netto - continuano - per esprimere alla citta' che c'e' chi, senza alcuna strumentalizzazione, intende contribuire a ricreare il tessuto sociale fondamentale per fronteggiare il pericoloso clima che sta emergendo nella nostra Nazione. Con questa iniziativa abbiamo voluto dimostrare come Alleanza nazionale intenda affrontare tra la gente questi problemi, in una citta' si' ferita ma che deve avere la forza di reagire nel nome della legalita'. Per questo si rivelano necessari interventi normativi che permettano di colpire in modo duro coloro che commettono crimini''. ''Come altrettanto necessario dovra' essere l'impegno del governo nazionale e di tutte quelle forze sane dell'Italia per riportare il nostro Paese in un clima di diritto, convivenza civile e sicurezza - sottolineano An e Azione giovani - recuperando dagli errori e dai disastri che la sinistra ci ha lasciato. La giornata si concludera' con una iniziativa in piazza Francesco Baracca, nel cuore di Guidonia, con una serie di interventi di esponenti politici e cittadini. Verra' infine srotolato un lungo tricolore a simboleggiare l'amore e il rispetto per l'Italia".

martedì 27 gennaio 2009

ATTACCHIAMO IL DEGRADO...


GUIDONIA, SABATO 31 GENNAIO


ATTACCHIAMO IL DEGRADO


UNITEVI A NOI...

martedì 20 gennaio 2009

IN MEMORIAM



















GRAZIE A TUTTI COLORO HANNO PARTECIPATO A QUESTA MANIFESTAZIONE!! UN GRAZIE SPECIALE VA AD AZIONE GIOVANI PROVINCIA DI ROMA, E AD ARCADIA ROMA!
INSIEME POSSIAMO FARE MOLTO!!
AZIONE GIOVANI MONTELANICO.

giovedì 15 gennaio 2009


LUNEDì 19 GENNAIO, ALLE 18.00, IN PIAZZA "V. RONZOLANI", A MONTELANICO, AZIONE GIOVANI MONTELANICO, IN COLLABORAZIONE CON AZIONE GIOVANI PROVINCIA DI ROMA E CON ARCADIA ROMA, ORGANIZZA UNA MANIFESTAZIONE IN RICORDO DI JAN PALACH.
Il 16 gennaio 1969 a Praga in Piazza San Venceslao Jan Palach per protestare contro l'invasione e la repressione comunista sovietica s'immolava - morì tre giorni dopo essersi dato fuoco - diventando il simbolo della lotta al comunismo. LE SUE PAROLE: "Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della censura e la proibizione di Zpravy ("Zpravy vuol dire "Notiziario" - il giornale delle forze d'occupazione sovietiche). Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà". Dopo di lui altri sette studenti seguirono il suo gesto.
SONO PASSATI 40 ANNI DA QUEI TRAGICI GIORNI. NON PASSA NEL NOSTRO CUORE E NELLE NOSTRE MENTI IL RICORDO, IL RISPETTO DI CHI CONSAPEVOLMENTE E COERENTEMENTE A TENUTO FEDE AI SUOI PRINCIPI, AI SUOI VALORI FINO A DARE LA PROPRIA VITA.
19 - 01 - 1969
19 - 01 - 2009
JAN PALACH VIVE

sabato 10 gennaio 2009

Perché hanno ragione i buoni...

Nota ribelle e molto vera, presa da Facebook:

PERCHè STIAMO CON ISRAELE.

Nel 1948 gli Arabi, con l'appoggio di alcune nazioni occidentali e la benedizione di potenti lobbies islamiche e neonaziste, crearono uno stato confessionale sulle terre abitate dagli Ebrei, sottraendo a questi più del 78% dei territori in cui vivevano da duemila anni. Da tempo gli arabi avevano già provveduto a terrorizzare la comunità ebraica attaccando villaggi e distruggendo insediamenti, e a far saltare in aria soldati inglesi e semplici civili per mettere subito in chiaro chi avrebbe comandato in quel pezzo di terra. Donne e bambini ebrei vennero massacrati senza pietà da milizie barbute che agitavano il Corano. Dopo aver vissuto la tragedia dell'Olocausto gli Ebrei subivano quindi una nuova sciagura.

Negli anni seguenti la formazione dello stato musulmano, una serie di guerre portò i Palestinesi ad occupare nuovi territori abitati da Ebrei. Il sogno della Grande Palestina promessa da Maometto stava per realizzarsi. Gli estremisti islamici se ne infischiavano delle numerose risoluzioni dell'ONU che condannavano la politica espansionistica dello Stato Palestinese. E nessuno osava intervenire in maniera realmente efficacie. I Palestinesi sono molto influenti, si sa. La lobby palestinese influenza la politica occidentale, controlla l'informazione, manovra in parte i mercati finanziari. E la macchina propagandistica palestinese è così potente da riuscire ad annichilire sul nascere ogni voce che tenti di alzarsi in difesa degli Ebrei. Un chiaro esempio di ciò ci viene dal settore cinematografico (..l"'arma più potente."). Non si hanno ricordi di pellicole prodotte da Hollywood che descrivano o anche soltanto accennino alla tragedia dell'Olocausto. E non è forse vero che ogni iniziativa, politica o culturale, che possa tener viva la memoria di quegli avvenimenti tragici viene sistematicamente scoraggiata in ogni parte del mondo? Non è forse vero che nei testi scolastici l'Olocausto è appena accennato, mentre basta una timida protesta contro la politica espansionistica del governo palestinese per rischiare una infamante denuncia per “antiarabismo”?

In mezzo a questa congiura del silenzio, 6 milioni di Ebrei sono costretti da decenni a vivere come profughi nei paesi che confinano con la Grande Palestina. Non è loro consentito il rientro nei territori che essi abitavano prima dell'arrivo dei musulmani. Verboten!!!

Al contrario, in Palestina può divenire cittadino chiunque decida di stabilirvisi, proveniente da ogni parte del mondo, dalla Russia come da Papua o dalle isole Tonga, purché musulmano doc. Cosa possono fare i poveri Ebrei allora per far sentire la loro voce disperata? Come possono scuotere l'opinione pubblica mondiale che sembra ignorare la tragedia di un popolo assetato, costretto a vivere in una stretta lingua di terra sovrappopolata, esposto alle violenze dell'esercito del Saladino, che impedisce ai bambini di raggiungere le loro scuole, ai contadini di coltivare gli ulivi ? Pietre contro i blindati di Allah, attentati suicidi, lancio di missili “Abram” che scalfiscono le tegole delle case dei coloni musulmani. I soldati con la Mezzaluna Rossa sono invece perfettamente armati grazie a miliardi di dollari che giungono nelle casse della Grande Palestina ogni anno. I feroci saladini sparano sui bambini. Sulle donne. Sui pacifisti che si oppongono alla distruzione delle abitazioni degli Ebrei. Tanto sanno che alla fine, la Storia, quella ufficiale, quella che nessun studioso può mettere in dubbio, pena la galera, darà loro ragione. Ecco perché anche noi della Comunità Solidarista Popoli, come Gasparri, Capezzone e tanti uomini di buona volontà (quelli per intenderci che fanno scelte coraggiose , pronti a mettere a repentaglio addirittura la loro carriera politica per sposare la causa dei più deboli), stiamo tutti, orgogliosamente, con Israele.

Franco Nerozzi

In ricordo di Alberto.


CAMERATA ALBERTO GIAQUINTO
PRESENTE.

martedì 6 gennaio 2009

IO NON SCORDO


STEFANO RECCHIONI



FRANCESCO CIAVATTA



FRANCO BIGONZETTI


Nella sezione del MSI di via Acca Larentia, nel popoloso quartiere Appio si svolge una riunione giovanile. La sezione è un polveroso stanzone, chiuso da una saracinesca metallica, al termine di una strada non accessibile dalle macchine. Sono le 18 si preparano i volantini per un concerto di musica alternativa, devono cantare "Gli Amici del Vento" un gruppo milanese che ha iniziato a fare "Musica Alternativa". Alle 18.20 i ragazzi escono dalla sezione, devono andare a raggiungere gli altri camerati che stanno volantinando in piazza Risorgimento. In tre escono dalla sezione. All’uscita i ragazzi vengono accolti da un fuoco incrociato di armi automatiche, sparano ripetutamente, nel mucchio finché non rimangono sul selciato colpiti a morte FRANCO BIGONZETTI (20 anni) e FRANCESCO CIAVATTA (18 anni), VINCENZO SEGNERI riesce a rientrare in sezione e, seppur ferito ad un braccio, a chiudere la porta blindata. I soccorsi tardano, Francesco rantola in un lago di sangue, morirà durante il tragitto in ospedale. La notizia si sparge, dilaga fra i camerati che convergono da tutta Roma verso la sezione di Acca Larentia. La tensione è alle stelle, l'indifferenza e l'arroganza di giornalisti superano ogni limite. Un giornalista della RAI butta con disprezzo ( o con distrazione ) la cicca di una sigaretta nella pozza di sangue di Francesco. La reazione dei camerati presenti è immediata. Le "forze dell'ordine" caricano e lanciano lacrimogeni. STEFANO RECCHIONI militante del F.d.G. sezione di Colle Oppio viene colpito da un proiettile sparato da un capitano dei Carabinieri. Morirà il 9 gennaio all'Ospedale S. Giovanni. In poche ore la furia omicida ha colpito per ben tre volte e solo il caso ha "limitato" a tre il numero delle vittime. Se tutti e sei i ragazzi della sezione fossero usciti contemporaneamente ben più grave sarebbe stato il bilancio, le sventagliate di mitraglietta esplose dai comunisti avrebbero fatto ben altri danni.


07 - 01 - 1978
07 - 01 - 2009
CAMERATI FRANCO BIGONZETTI, FRANCESCO CIAVATTA, STAFANO RECCHIONI
PRESENTI