L'opinione pubblica deve sapere che, attraverso la riduzione dei finanziamenti, il blocco del turn over, gli espliciti intenti di privatizzazione, l'attacco ai diritti degli studenti, dei docenti e dei tecnico-amministrativi (senza contratto da oltre 31 mesi e con retribuzioni insufficienti), produrrà il progressivo svuotamento degli Atenei, l'impossibilità per un'intera generazione di giovani e di precari di entrare nei ruoli dell'Università, difficoltà per gli studenti di accedere alla formazione universitaria a causa dell'aumento delle tasse e delle crescenti barriere formali e sostanziali, la possibile alienazione del patrimonio delle Università come scelta imposta per far fronte alla mancanza di finanziamenti, la diminuzione dei servizi agli studenti e il rischio della perdita dell'autonomia, la penalizzazione, in particolare, degli Atenei del Mezzogiorno, già oggetto di pesanti tagli. In una parola, scomparirà l'Università italiana come luogo pubblico di ricerca, di creazione e di trasmissione della conoscenza come bene comune. Sarà cancellato il ruolo dello Stato nell'alta formazione, sancito e garantito dal titolo V della Costituzione.
Gli interventi governativi non sono un fatto casuale e congiunturale: essi disegnano un modello che si dispiegherà nel lungo periodo attraverso ulteriori interventi legislativi destinati a colpire e a ridimensionare lo Stato sociale nel suo complesso. Inoltre, un ulteriore impoverimento delsistema-paese deriverebbe dal fatto che, mancando i concorsi per i giovani, gli aspiranti ricercatori saranno costretti a migrare verso altri Paesi più ricettivi, contribuendo così paradossalmente a renderli più competitivi rispetto al nostro.
Non possiamo restare indifferenti al NOSTRO FUTURO....
Maggiori informazioni sull D.L. 112 al seguente link:
http://www.biologia.uniroma1.it/cgi-bin/campusnet/avvisi.pl/Show?_id=47fe&sort=DEFAULT&search=%7btipologia%7d%20eq%20%27primopiano%27%20and%20%7bdata%7d%20ge%20%272008%2f10%2f16%27&hits=6